venerdì 11 maggio 2007

LA CASA DALLE CENTO FINESTRE

Non molto tempo fa partecipando ad una festa in una limpida serata d'agosto, una cara amica, stimolata dalle argomentazioni che trattavano proprio della sua zona, mi raccontò dell'esistenza, nel suo paesino, di una "Storia di Fantasmi".Ci fu nelle sue parole una naturalezza quasi inquietante nell'accennarmi che in quel di Fiumana (FC), c'è un posto chiamato "La Casa Dalle Cento Finestre"...
Ammetterete anche voi, che solo il nome, scatena nella mente di chi legge echi di immagini antiche e affascinanti, così forti che non appena ho potuto mi sono fiondato sul web per trovare fonti e notizie a riguardo...
A mia grande sorpresa, nulla...
Esatto, da non credere, l'onnisciente internet non era al corrente della vicenda, o almeno, a parte 2 casi di omonimia (uno in quel di Modena, e uno sulle nostre Alpi), non menzionava dell'esistenza di una casa che portasse quel nome tanto impegnativo a Fiumana, od a Predappio.
Si doveva porre rimedio, mi son detto, e così, armati di un briciolo di faccia tosta e macchina fotografica, io ed un mio caro amico siamo andati in giro per il suddetto paesino a fare domande, decisi a verificare (o perlomeno tentare di farlo) alcune dicerie che da anni aleggiano sul luogo.
Il primo problema quindi è stato quello di trovare questa fantomatica casa e di incominciare con le ricerche direttamente in loco.
Come un detective mi sono messo a fare domande in alcuni bar della zona ed ecco che prontamente sono arrivate le prime indicazioni. Trovare la "Casa dalle Cento Finestre" è sembrato fin da subito facile, tutti conoscevano il luogo e anche la leggenda e avere le indicazioni per giungere a destinazione è stato un gioco da ragazzi.
Un po' meno trovare cenni storici attendibili ma soprattutto notizie che avessero una certa attinenza con il blog... capite cosa intendo. Come mi aspettavo infatti la gente del posto si è subito dimostrata scettica e le nozioni apprese sulla leggenda locale erano frammentarie e vaghe riferite con distacco e incredulità. Non proprio quello di cui avevo bisogno!
E' ovvio che a forza di chiedere alla fine i primi risultati si sono fatti vedere, ma ahimè, ancora scarsini...
Villa Pandolfa, questo il vero nome della gigantesca abitazione, si staglia sulla destra 1 km dopo Fiumana.
Nel crepuscolo la Villa assume un aspetto minaccioso.
Essa si erge imponente, e vi assicuro (per chi non avesse mai avuto modo di vederla) che vista sul calar della sera, in una fredda e umida giornata invernale, ha decisamente un aspetto austero ed inquietante che senza dubbio ha contribuito, o forse direttamente generato un marea di voci e leggende.
Eretta nel 1700 per volere del Marchese Andrea Albicini, restò fino a poco prima della seconda guerra mondiale, luogo prediletto di villeggiatura del nobile casato.
Un sontuoso salone.
 Un tempo fastosa per atrio, scalone e saloni, in cui si conservavano dipinti del Palmezzano, del Cagnacci, e del Cignani è stata patrimonio della nobile casata; Giosuè Carducci in visita alla famiglia ammirava ed esaltava le strutture e l'imponenza architettonica della villa.Costruita in circa dieci anni deve il suo nome ad antichi eventi, è documentato infatti che nel 1442 Pandolfo Malatesta decise di accamparsi a lungo qui con le sue truppe, mentre si accingeva ad assediare il castello di Fiumana. La villa, originariamente immersa in un vasto parco, è oggi circondata dal più grande vigneto della valle del Rabbi. Sviluppata su quattro piani, si erge ai piedi della vasta tenuta, le sue splendide sale, gli affreschi, gli ampi scaloni, conservati con cura nel tempo ed oggi nuovamente restaurati, ne fanno una delle ville più importanti della Romagna. Le visite alla villa, ora residenza di nuovi proprietari, e sede di una preziosa azienda vinicola sono consentite solo su appuntamento.
La villa al tramonto.
Giunti che fummo, avemmo la fortuna di essere introdotti al luogo da Gian Carmine (che ricopre una carica di notevole importanza nell'organico della tenuta, e che ringraziamo), che con grande disponibilità ci ha fatto entrare nell'antico edificio mostrandoci le stanze accessibili più importanti.
La nostra visita è iniziata dalle fondamenta dell'edificio, le cantine, oggi restaurate ed abbellite da soluzioni architettoniche e scenografiche moderne. Ciò ha sicuramente migliorato l'appetibilità commerciale, perdendo però molto di quello che doveva essere l'atmosfera lugubre di una buia e fredda cantina settecentesca. Questi sotterranei sono veramente grandi e si estendono per centinaia di metri quadrati al di sotto della superficie abitata del casale. Anche nota come "Villa degli Spiriti" la casa si mostra in tutta la sua grandezza anche negli interni, infatti per accedere ai piani superiori si può fare uso addirittura di un capiente ascensore. Sorpreso ho fatto alcune domande ed ho appreso che purtroppo nel dopoguerra l'intero solaio ed altre parti della casa sono state interamente ricostruite in seguito ai gravi danni riportati dai bombardamenti. La villa sempre durante la guerra è stata anche usata come riparo da molti soldati tedeschi, e nel 1944 pare, durante alcuni conflitti a fuoco tra una pattuglia di nazisti ed alcuni partigiani(?) un numero imprecisato di militari perirono tragicamente tra le mura dell'edificio e nell'area limitrofa. Sembra sicuro che tra le antiche mura persero la vita più o meno 5 o 6 soldati.
Ormai non avevo più dubbi sull'origine dei lugubri misteri, ma si doveva scoprire di più, perché infatti "La Casa dalle Cento Finestre"?
Un prezioso ed antico lampadario.
Le prime voci che mi erano giunte mi riportavano fatti eclatanti, la casa avrebbe dovuto avere 100 finestre se contate all'esterno e 99 se contate dall'interno. Ciò a far supporre che una stanza fosse stata forse murata per nascondere innominabili misfatti.
La facciata principale.
Una volta davanti all'edificio però è bastata una banale conta per stabilire che è tutto frutto della fervida immaginazione popolare.
C'è comunque una spiegazione valida alle voci che girano ormai da decenni, le finestre sono infatti 100 ma nella parte posteriore dell'edificio una di esse è cieca.
Quanto poco basta per scatenare l'immaginazione di superstiziosi autoctoni! E' risaputo infatti che nel periodo in cui l'edificio è stato costruito ad una finestra mancante, per motivi di simmetria, si preferiva una finestra cieca.
Per chi si chiedesse in cosa consiste una finestra cieca risponderò che si tratta di una normale finestra, che si distingue però dall'assenza (all'interno della solita cornice di stucco) di imposte, sostituite da un solido muro, limitando il tutto a pura funzione estetica atta a non interrompere il motivo creato da tante finestre in una facciata.
Ecco risolto il primo mistero quindi!
Ma bisognava arrivare fino in fondo... che cosa dicevano i proprietari della casa riguardo alle ulteriori voci che vedevano protagonisti della vita notturna dell'abitazione spettri gemiti ed ululati?
In questo ci è venuto in aiuto il custode che nella villa ci abita tutto l'anno e che ci ha assicurato che a parte qualche spiffero o scricchiolio di assestamento non ha mai visto o sentito altro...
Loro non sanno nulla delle leggende sui fantasmi che circolano sull'edificio, ma però i vini li chiamano così!
Un altro contraddittorio rimando agli "spiriti".
A dire il vero tutte queste superstizioni che circolano sulla casa, hanno trovato smentita fin da subito nelle parole di chi mi ha accompagnato, che con fare tanto scettico e innocentemente stupito, sono state tanto ferme e convinte da lasciarmi poi basito, quando, passando nelle suddette cantine lasciando scorrere la vista sulle centinaia di bottiglie di vino in mostra mi sono imbattuto in numerose etichette che riportavano la dicitura "Sangiovese -doc- Villa Degli Spiriti"!
Ma come! "I fantasmi? Quali fantasmi? Non sappiamo niente! Nonnò qua non s'è mai visto o sentito nulla!" mi son sentito dire tutto il tempo, però intanto imbottigliano vini con oscuri richiami... possibile?
Il famoso letto, dove le cronache, vedono il Carducci intento a dormirci.
Al piano superiore abbiamo avuto modo di vedere la stanza da letto ancora arredata con i mobili originali, dove ha riposato Giosuè Carducci quando venne a far visita ai Marchesi, ed alcuni saloni ora per lo più adibiti a cerimonie e ricevimenti. I livelli superiori compreso il solaio, sono occupati dai nuovi proprietari e quindi non è concesso accedervi.
E' comunque in questi saloni che abbiamo avuto modo di fare alcune foto dai risvolti sorprendenti!
La porta di uno dei saloni, ed in basso a sinistra, il presunto fenomeno globulare.
Infatti in alcune foto, in particolare in una, è venuto impresso che quello che dai "Ghost Hunters" viene in gergo chiamato fenomeno globulare.
Ci sono varie ipotesi su questo tipo di "apparizioni", da una parte chi afferma che sia solo pulviscolo atmosferico o particelle di umidità che per effetto del flash creano quell'effetto "globulo", altri che ritengono siano strettamente legati a fenomeni psichici di una certa rilevanza, e quindi anche agli spettri... sarà?
In conclusione non c'è molto da dire. E' stata sicuramente un'esperienza da non perdere ma senza quei colpi di scena che forse ingenuamente mi aspettavo.
Uno stucco all'interno della Villa.
A posteriori sono venuto a conoscenza che alcune notizie particolari sarei riuscite a pubblicarle se solo mi avessero fatto accedere alla cappella privata, che però in quanto tale è chiusa. Mi è stato detto che all'interno avremmo potuto ammirare affreschi con richiami palesemente pagani! Chissà magari un volta o l'altra riusciremo a vederla e quindi a mostrarvi il misterioso contenuto!

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