Il colonnello J.Stapp, negli anni 40/50, mise a repentaglio la sua vita per rendere più sicuri i suoi uomini durante la fase di eiezione in volo.
E' stato infatti il precursore dei moderni manichini da crash test.
Ha sottoposto il suo corpo alle più incredibili forze di accelerazione e decelerazione, raggiungendo infine l'impressionante cifra di 47G.
Ossia di 47 volte il suo peso.
Durante la sua carriera di crash test dummy riportò la frattura delle estremità e delle costole, il distacco parziale della retina, e altri traumi vari.
Dobbiamo molto a quest'uomo, che è stato uno dei fautori della comparsa sulle auto di un famoso e fondamentale dispositivo di salvaguardia del corpo umano: le cinture di sicurezza. Chi ha avuto un incidente ed è salvo grazie ad esse, deve in parte la sua sopravvivenza quindi a quest'uomo.
Verso la fine del video si può vedere forse la sua più spericolata avventura: una corsa su rotaia all'impressionante velocità di 632mph (1.017 km/h).
Il primato importante non sta tanto nella velocità raggiunta (che lo portò comunque ad essere per lungo tempo l'uomo più veloce sulla terra) quanto alla frenata, eseguita in meno di due secondi.
La decelerazione conseguitane comportò l'esposizione del suo corpo all'impressionante dato di 43G, la stessa sollecitazione che un corpo umano subisce schiantandosi contro un muro a 70mph (113 km/h) provocando il sanguinamento dei suoi occhi a causa dell'esplosione dei capillari e la temporanea cecità.
Per diverse volte viaggiò (sempre con lo scopo di sperimentare l'estensione dei limiti umani) sul suo aereo sprovvisto di cupolino a velocità superiori a 900 km/h senza alcuna protezione, non riportando alcun trauma.
Era diventato famoso anche per i suoi aforismi dei quali teneva un aggiornato diario (ne pubblicò una raccolta nel '92) uno dei quali recita: "L'universale attitudine dell'uomo all'inettitudine, rende ogni sua realizzazione un miracolo incredibile". E' stato anche probabilmente il divulgatore primo della legge di Murphy, maggiore dell'esercito con il quale spesso si trovò a lavorare.
Nonostante la sua vita ai limiti, mori alla veneranda età di 89 anni nel 1999.
Fonte Wikipedia.
Dedicato ovviamente a chi ha fatto della sua vita un esempio di cialtronaggine, inutilità e codardia.
Dedicato ovviamente a chi ha fatto della sua vita un esempio di cialtronaggine, inutilità e codardia.
2 commenti:
interessantissimo post
Grazie Talli!
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